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EUROTeleKronaKus (4)

26 Giu

Questa volta ho davvero esagerato. Mi son fatto prendere la mano. Per favore, restituitemela. Quarantacinque giri. Di parole. Freddure gelate. Guardate la colonnina di mercurio e sparatemi un sonoro grazie. Quarantacinque euro-cazzate, dicevo, di quelle da competizione. Io contro Martufello. Secondo me finisce pure che perdo.

Al via l’ennesima, inutilissima EUROTeleKronaKus.
Bandiere in campo. Lampante l’identità delle squadre. Italia contro Croce Rossa. Se ci facciamo male siamo in buone mani.
Difficile scrivere freddure di fianco a mio padre che urla e subito dopo ha il coraggio di dire che queste partite non lo prendono più..
Calcio d’inizio. Dio salvi la regina. Ma non oggi, grazie.
“Palo!”. E sbuca un portiere cinese.
Balzaretti, cross per Casper. Si prevede un gol fantasma.
Buffon non ha riflessi. È direttamente uno specchio.
Balotelli, è ora che ti guadagni la pagnotta. Suvvia, parti pure avvantaggiato. La maionese già ce l’hai.
Buffon come Spider-Man. Ma c’è un Parker tra gli avversari. Sembra una sceneggiatura Marvel.
“Dobbiamo ancora trovare la posizione giusta”. Qualcuno tolga il libro del kamasutra da sotto gli occhi del telecronista Rai.
Balotelli s’è mangiato il gol, la maionese e tutta la pagnotta.
L’Inghilterra è partita forte, ma adesso stiamo controllando noi. Loro sono passati al cricket.
Balotelli, più entusiasmo. Ho capito la faccetta nera, ma questo non è calcio balilla.
Cassano. Passaggio. A vuoto.
Fase statica del gioco. Prandelli e Hodgson tentati dalla briscola.
Cassano tira per levarsi la ruggine di dosso. E io che pensavo fossero brufoli.
Motta indisposto. O ha le sue cose o è indigestione di cornetti.
Welbeck avanza solo. Talmente solo che sta per mettersi a piangere.
Finisce il primo tempo. Nessun infortunato. Palese la noia dei crocerossini.
Secondo tempo al via. È chiaro, però, come all’Italia manchi una punta. Uno che penetri. Che arrivi fino in fondo. Che lo metta dentro. Che ci faccia gridare. Godere. Cambio: fuori Cassano dentro Siffredi.
Tiro. Parata. Tiro. Parata. Tiro. Fuori. Gli azzurri con le mani sui capelli. Qualcuno passi uno scottex a Balotelli.
Svelato l’arcano degli errori di Balotelli. Non vuole segnare contro gli inglesi. Teme la rescissione del contratto.
Abate e Young, testa contro testa. L’azzurro sofferente. L’inglese è chiaramente un cornuto.
La loro difesa ha dei buchi che ci permettono di entrare. Rocco, pensaci tu.
Dai Diamanti non nascono i fior. E i gol??
Barzagli ammonito. Senza aver fatto male a nessuno. I crocerossini ostentano delusione.
Italia con il 4-3-2-1. Boom.
Italia ad albero Di Natale. Un chiaro messaggio subliminale per Prandelli.
Ma niente. Entra Maggio. Tutto un altro periodo dell’anno.
Overtime. L’Italia per vincere deve fare soltanto una cosa. Passare a Pirlo una bombola d’ossigeno.
Prandelli con una macchia in rilievo sulla giacca. O nei paraggi ci sono piccioni con la dissenteria oppure Balotelli si è messo a fare headbanging durante la pausa.
Giallo per Maggio. Ancora c’è tempo.
Il telecronista Rai ricorda come adesso ogni errore possa essere fatale. Ravanata tra i coglioni da parte di Buffon.
Balotelli, tiro telefonato. “Mi pari? Ma quanto mi pari??”.
Altro tiro telefonato di Balotelli. La Telecom ha già pronto il cesto per Natale.
Palo di Diamanti. Qui non si bada a spese.
Guardate bene. Diamanti non ha tatuaggi. È un frigorifero bipede pieno di calamite.
Young. Giovane. Ma con la botta che ha preso sta comunque per perdere tutti i denti.
Occasione d’oro per Diamanti. Momento prezioso per l’Italia.
Nocerino! Palla in porta!! …. Fuorigioco. Come perdere l’ugola per l’anima del cazzo.
Urla disumane a casa KronaKus. Tanto rumore per nulla.
Un finale rigoroso. Li mortacci..
Ok, sì, dai Diamanti nascono i gol. Quelli decisivi.
Italiani, popolo di scommettitori. Rigori, praticamente una lotteria. E chi avrebbe dovuto vincere se non noi??
L’Italia è in semifinale. Siete condannati alle EUROTeleKronaKus a oltranza.

E ho detto tutto. Appuntamento qui per giovedì sera, pronti per la semifinale contro i tedeschi. Calmi, però. Non vi agitate. State c(r)auti.

EUROTeleKronaKus (3)

21 Giu

Terza tranche di minchiate da servire fredde, possibilmente di fronte a un palla che rotola e a una pizza che invece no. Sennò rotolerebbero anche altre palle.

Queste cose le ho scritte durante l’incontro contro l’Irlanda (“l’incontro contro” suona proprio male..). Premetto che non avevo bevuto Guinness. Perlomeno non all’inizio. Ma poi era soltanto birra dell’Eurospin.

Bandiere che sfoggiano sul terreno di gioco. Quella irlandese sembra la versione scolorita della nostra. Lo stesso vale per i capelli dei due ct.
È il momento dell’inno. Speriamo di cantare quello alla gioia tra un paio d’ore.
Gelati dai retropassaggi. Si sente l’influsso di Thiago Motta.
Folk irlandese sulle fasce. Al centro la danza dei narcolettici in azzurro.
Italia ubriacata dal gioco avversario. Rubare le loro scorte di Guinness non è stata una gran trovata.
Pirlo si è fatto male calciando la gamba di un irlandese. Ma Tony Stark non era americano?!
Gioco sterile, ragazzi. Così sarà dura partorire gol.
Ci stanno mettendo in croce. Celtica.
Balza-retti: saltare sul culo degli altri e restarci aggrappati per un po’.
Stava per arrivare il regalo Di Natale. E con grande anticipo.
Cassano inzuppa in porta! Al biscotto ci pensano gli altri..
Rimessa di Duff. Gli irlandesi sono gli unici al mondo a bere una birra e a vomitarne un’altra.
Inizia il secondo tempo. Intanto chiamatemi Dan Brown. Mi serve qualcuno che mi decodifichi il Codice UEFA per capire chi cazzo passerà il turno.
Non è che giocando alla tedesca in area fioriscano gol, eh…
Stiramento per Chiellini. Aveva la divisa sgualcita.
Fallo laterale. Nel senso che adesso gli irlandesi hanno il cazzo storto.
Fuori Cassano, dentro una (non) punta. Di Diamanti.
Ho visto una striscia di maionese su una pagnotta bruciacchiata a forma di cranio. Balotelli è pronto a entrare.
Pirlo oggi ha il piede freddo. Gelato. Fanculo Motta.
Fuori Duff. Troppa schiuma.
Fuori Di Natale. Senza fretta. Il 25 dicembre è ancora distante.
Trap, ricordati da dove vieni. E metti dentro le riserve.
L’Italia ha l’ansia da prestazione e fa cilecca. Non riesce a metterlo dentro.
Spagna in vantaggio. Ho sentito un Oro Saiwa sbriciolarsi.
Balotelli, rete spettacolare!! Il fatto è che il portiere è scivolato su una macchia di Calvé.
È fatta. Abbiamo passato il turno. Adesso il grande dilemma: stappare una Guinness o festeggiare con latte e “biscotto”?!
 

E se non ne potete più domenica sera tifate Inghilterra. Intanto qui si continua.

God saves the squirrel!

9 Giu

“Hai visto su Repubblica.it le foto dello scoiattolo che s’è mangiato la panna della regina?? Guardale, son forti! Speriamo ci siano ancora.. Due ore fa c’erano…”

Boh. Forse mio padre pensa che su Internet le cose siano scritte con l’inchiostro simpatico.

(..e con questa ancora rido…)

Oggi Sposini

30 Apr

Il mondo si è fermato. Succedono disgrazie, si susseguono una dopo l’altra calamità più o meno naturali. Il mondo si è fermato, sì. E non per Fukushima, non per la Colombia, non per la democrazia moribonda di un paese come il nostro. William e Kate si sono sposati, così il mondo che conosco si è trasformato in un mondo a livello Signorini. E poi si è fermato.

Due miliardi di gossippari ficcanaso hanno assistito a una cerimonia pomposa e vetusta come le chiappe di Fred Flinstone. Non due milioni, due miliardi. Non sono aggiornato in merito a quante anime umane o pseudo tali abitino questa Terra desolata e desolante, ma a occhio e croce stiamo parlando di oltre un quarto della popolazione mondiale. Un matrimonio che definire in grande stile sarebbe riduttivo. Una festa nuziale divenuta planetaria, finanziata dai network televisivi di tutto il globo, cassa di risonanza di un “sì lo voglio” che suona d’amore ma anche un po’ di porno. E questo spiegherebbe almeno un po’ di tutta quell’audience.
Ero in palestra quando la radio ha detto (sì, nella Baia delle Zanzare le radio parlano) che grazie ai diritti televisivi gli introiti sono stati dieci volte la spesa sostenuta per tutto l’evento. Questo significa che i numeri consentirebbero altre nove cerimonie così, tutte rigorosamente a scrocco. Con le dame e gli scacchi. E i cappellini appoggiati nelle parti più impensabili del cranio, che sembrano cadere da un momento all’altro ma che invece sono ben retti da chissà quali corna invisibili. Copricapo pendenti, troppo pendenti. Altro che made in London, quello era tutto made in Pisa!

Mi si scusi se il mio pensiero va altrove. William e Kate mi stanno pure simpatici, davvero. Hanno dei volti freschi, quasi mi piacciono. Poi lei è semplice e bella, come io credo debba essere qualsiasi donna con la d maiuscola. Spero non si rovinino con il tempo, e di certo non mi riferisco ai segni inevitabili di una vecchiaia che non risparmia neppure le corone. Però mi si scusi se ieri sono andato a letto pensando a ben altri sposini. Quelli, anzi quello, con la s maiuscola. Sarà solidarietà tra “colleghi”. Sarà senso di umanità. Sarà che lo vedevo condurre il Tg5 quando ancora aveva un suo perché, e quando non potevo sapere che un giorno avrei preso questa strada. Sarà che i malori prima degli ottanta mi fanno sempre un po’ spavento, figuriamoci prima dei sessanta. Sarà che questa storia mi fa sembrare ancora più precaria questa vita in cui tutto, ma proprio tutto si è tolto la maschera e ha mostrato il suo vero volto. Il volto di un precario, appunto. Sarà che spesso ho pensato al suo percorso. Prima giornalista in senso stretto, poi quel senso di stretto a fare soltanto il giornalista. Dai notiziari alle giurie di ballerini improvvisati, passando per i falsi sorrisi nei salotti di Giletti e per la brodaglia pomeridiana che ogni giorno ci truffa facendoci credere di starci raccontando la vita in diretta. La vita in diretta si vive e basta. E per te, caro Lamberto, non è ancora il tempo delle repliche.

Rogne & rognosi

1 Set

“Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare”.

Ok Lao Tsu, supponiamo che tu abbia ragione. Io di piani precisi non ne ho, ma un’idea abbastanza definita sul da farsi quella sì. Il mio scopo, mi spiace dirtelo, è arrivare, anche se non disdegno un viaggio in panciolle e senza troppe turbolenze (ma non per questo privo di emozioni). Voglio dirti, caro Lao Tsu, che per quanto ami da sempre le tue idee, per quanto abbia quasi pianto leggendo un libro sul taosimo ritrovandoci buona parte del mio pensiero, a essere come te proprio non ce la faccio. A me servono dei piani precisi. Io devo arrivare da qualche parte.

Poi ci sono quegli stronzi della redazione in cui devo andare a fare lo stage. Sì, proprio dove dovrei essere ora, invece di star qui, nella Baia delle Zanzare, a rimuginare se andare al mare o meno. Direi meno. Ma se meno, meno forte. Meno per far male a chi sta giocando a rimpallino con il mio cazzo di stage. A saperlo mi sarei fatto avanti per l’ufficio stampa della regina Elisabetta. Credo che avrei avuto meno rogne.