Tag Archives: vip

Tivù-bì (2)

18 Set

Cannavacciuolo è un gigante buono. Ti guarda e ti parla senza maschere.
Alla Chiabotto non arrivo nemmeno al deltoide, soprattutto se porta quei cazzo di tacchi che le fanno sbattere le corna sul soffitto.
La Ventura s’appoggia sulla tua spalla mentre ti parla, o sul tuo braccio. Cerca contatto fisico, ed è meglio non chiedersi il perché.
Morgan va agli eventi, ma dovrebbero mettergli un etilometro all’ingresso.
A Elio tirava il culo, o così mi han detto.
Lorenzo, il motociclista, ha ammesso di riguardarsi le sue corse. In streaming.
Briatore ci prova con le conduttrici di fronte a una platea di almeno trecento persone.
E Bastianich si lascia intervistare, ma è più simpatico quando è Crozza che lo imita. Suona pure. E incredibile: non sono piatti.

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Il mago O’Rozzo (3)

12 Set

Sono un precursore. Un innovatore. Un genio irriconosciuto del giornalismo. Collaudo tecniche nuove. Esploro, sperimento e propongo strategie inedite. Per fare le interviste, ad esempio. Ho deciso: d’ora in poi la smetterò di fare io le domande. So che questo atteggiamento è la morte di questo mestiere, ma ho imparato che è soltanto una fatica sprecata. Non preparerò più una lista di quesiti da rivolgere all’intervistato di turno. Lo lascerà parlare. Del più e del meno. Del per e del diviso. Di quanta cacca ha fatto Bubu durante la pisciatina (che quel coso peloso non ha mica mezze misure: o tutto niente). Di quanto era buono il toast con cui ha fatto colazione. E di quale unguento magico usa per combattere la piaga più antica e viscerale del mondo. Le emorroidi. Lascerò che l’intervistato parli di ciò che vuole. Lo lascerò libero di esprimere il suo flusso di pensieri, di dare spazio a suoi voli mentali che hanno bisogno di prendere aria. Poi estrapolerò quello che mi serve (ammesso che ci sia), e sarà in quel momento che indosserò il cilindro e impugnerò la mia bacchetta. Per fare la grande magia. Inventare le domande a partire dalle risposte, in un grande gioco di prestigio in cui a scomparire è soprattutto una cosa. La dignità.

Il mago O’Rozzo (2)

11 Set

CuriosaLettriceDelBlog è online

CuriosaLettriceDelBlog: Alla fine come è andata l’intervista?

KronaKus: Si è fatta sbrodolare addosso le parole che voleva. Così è andata. L’ho fatta parlare, tipo flusso di coscienza. E in mezzo a quel mare magnum di sapere ostentato c’ha infilato pure qualcosa che mi serviva. Praticamente partirò dalle risposte per costruirmi le domande. L’anti-giornalismo impera.

CuriosaLettriceDelBlog: L’importante è la consapevolezza di come le cose vanno fatte. E di come sei tu, contrariamente a lei. Tutto torna..

KronaKus: Grazie. Hai trovato la luce nel buio. Se mai ti andasse male con il tuo lavoro avrai di certo un futuro luminoso in Enel Energia.

CuriosaLettriceDelBlog è offline

Il mago O’Rozzo

28 Ago

Sono giornalista da un giorno e già mi sono rotto i coglioni. Non ce l’ho con la professione. E nemmeno con la mia redazione, nonostante gli evidenti limiti strutturali. Ce l’ho con una certa modalità di lavoro. Basta interviste telefoniche. Non si può andare avanti a suon di botta e risposta cotti e mangiati da dietro una cornetta. Basta. Interviste. Telefoniche. Che se ti vien voglia di malmenare il tuo interlocutore poi diventa un problema.

Tipo stamattina. Era da due giorni che stavo rincorrendo questa ex-diva della musica trasferitasi provvisoriamente in Irlanda. Una diva rediviva. Una redidiva. La stavo rincorrendo senza successo. Segreterie telefoniche. Cellulari muti. Avevo provato in più orari, così oggi ho tentato con la strategia della levataccia. Se alle 11 non mi risponde proviamo alle 9 30, mi son detto. Lo so, il sole a quell’ora deve ancora sorgere. Ma una cosa è certa: ho vinto io. Mi sono alzato prima, e ho fatto alzare prima pure lei. Che alla fine ha risposto.

Pronto?, mi ha detto. Io lì per lì non sono riuscito nemmeno a risponderle. Ero così abituato a sentire la sua segreteria, quel fottutissimo messaggio registrato, che no, non ero pronto per un cazzo. D’altronde erano appena le 9 30. Il sole doveva ancora fare la sua pisciatina del mattino.
Pronto?!, insiste.
Ah.. sì! Buongiorno, stavo cercando la signora Redidiva..
..Sono io..
Buongiorno, sono KronaKus il cronista mattiniero. La chiamo per un’intervista inerente il programma sulla letteratura che sta per condurre..
..Sì..
…E’ disponibile in questo momento o preferisce che la richiami?
No.. no.. va bene. Mi dica..
Bene. Comincio subito con le domande. Ecco qua: Cosa, secondo lei, fa di uomo uno scrittore?








Quaranta secondi di silenzio. Ho temuto fosse caduta la linea, e invece..
…Ehhhh… Sospira. E’ una domanda molto profonda…
Sì, ma non si preoccupi. Non voglio sapere niente di troppo tecnico. Semplicemente quali caratteristiche ritiene che debba avere un vero scrittore.
…Non mi aspettavo questo tipo di domanda… La prossima qual è?
L’artista è davvero un narratore del suo tempo?

..,






Di nuovo il silenzio. Stavo quasi per chiamare la Telecom quando..
Eh ma così non si può, dice lei indispettita.
Ah no. Niente Telecom. La linea funziona. Purtroppo.
Avrei bisogno di pensarci, continua. Non mi aspettavo questo tipo di domande.
Guardi, se vuole la richiamo, eh..
Me ne faccia un’altra, insiste lei.
Va bene.. Dunque.. Lei che è una donna di musica..
NON SONO UNA DONNA DI MUSICA!! S’informi prima di fare le interviste!
Fffffff. Ffffffff. Respiro a fondo. Ffffffffffffffffffffff.
…Guardi… se non vuole essere chiamata così basta che lo dice… Comunque, dato che durante la sua carriera ha prevalentemente cantato…
Io così mi sento invasa!, tuona lei.
Guardi che se mi vuole correggere lo può fare, ribadisco io.
Io così mi sento invasa!, ripete. Sono le 9 30 del mattino. Lei mi chiama così, senza un appuntamento!
Io lì. Muto.
Il suo è proprio un atteggiamento rozzo!, sancisce la Redidiva.
ADDIRITTURA!!, le dico io squillando ma non troppo.
Io lo dico per lei. Così impara, per il suo futuro.

Futuro. Il mio futuro dice: richiama la Redidiva e fa che Dio te la mandi buona. Perché poi lei ha abbassato i toni, ha addolcito l’impostazione della voce, ha quasi provato a fare la mammina premurosa. E ha chiuso con un Ciao KronaKus, come se fossimo ormai compagni di merende. Di polpette avvelenate, tutt’al più. E mi ha dato appuntamento per domattina.

Io so soltanto che non so cosa mi abbia trattenuto. Cosa non mi abbia fatto ribellare a quelle illazioni belle e buone. Anzi, lo so. E’ che non voglio che si sparga la voce. Non voglio che questo incidente diplomatico arrivi alle orecchie sbagliate. Non mi farebbe gioco, anzi. Ci sono meccanismi di potere che è meglio non stuzzicare. Se il cane dorme non ti curar di lui ma guarda e passa. E se si sveglia e si mette ad abbaiare guarda e passa ancora più in fretta.

Domattina la richiamerò. Credo che nel frattemperò cambierò tutta l’impostazione delle mie domande. Mi pare giusto. Se condurrà un programma di letteratura non le potrò mica chiedere qualcosa su parole, scrittura e libri. E se nella vita ha soltanto cantato canzonette che non conosce nessuno non potrò mica definirla una donna di musica. MA ANCHE TU, KRONAKUS! MA COME HAI FATTO A FARE UN ERRORE DEL GENERE?! COME HAI FATTO A NON CAPIRLO?!?

Scusate. Mi sono un attimo sculacciato (a volte mi piace).
Mi ricompongo. Di seguito le nuove domande.

Buongiorno signora Redidiva, ha già fatto la spesa?
Era buona la colazione, stamattina?
Il cane Bubu ha già fatto la cacca? Se vuole lo porto giù io. Noi rozzi siamo bravi coi cucciolotti come Bubu. Sa, tra animali ci s’intende.
Piove. Il governo è davvero così ladro?
Preferisce le lenzuola rosse o quelle bianche a pallini lilla?
E la carta igienica: meglio la due veli, la quattro veli o quella vetrata?
Soffre mica di emorroidi?

Sembro astioso, lo so. In realtà non è così. So benissimo che la signora si è incazzata perché l’ho chiamata senza appuntamento. Ma è stato il canale a lavarsene le mani. Mi ha dato i recapiti e io l’ho contattata. Non avrei potuto fare altro. La mia premura è stata quella di chiedere innanzitutto la sua disponibilità lì sul momento, pronto a venirle incontro e a rimandare, nel caso l’avesse voluto. Eppure non è bastato. So anche che la sua reazione è dovuta al fatto che le mie domande l’hanno messa in difficoltà. D’altronde sono proprio un rozzo a fare domande elementari sulla scrittura a chi presto si occuperà di letteratura in tv. E’ come chiedere a un’artista di parlare di quadri, a un muratore di calcestruzzo, a un barista di cappuccini col cacao sopra. Sono proprio un pessimo giornalista. Ma ripeto, non sono astioso. Anzi, la mia piccola vendetta me la sono già presa. Perché ho barato. Ho barato sull’orario. E’ da lei, in Irlanda, che erano appena le 9 30. Col fuso orario, da noi, erano già le 10 30. Il sole si stava già facendo la pippa mattutina.

Apoliticalisse

12 Dic

Mi hanno chiesto di scrivere un pezzo su come la gente trascorrerà la giornata del 21 dicembre. L’ultima di sempre, secondo le profezie Maya. Impresa ardua. Mi hanno suggerito di mettere Twitter al setaccio, per dare la caccia alle intenzioni pre-apocalittiche di vip e non solo. Ma non è mica semplice. Provate voi a cercare qualcosa di pertinente, quando la maggior parte degli utenti usa l’hashtag #maya per parlare del ritorno in campo di Berlusconi!!

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Il suicidio del cronista

21 Ago

Sabato ho visto uno che stava comprando le parole crociate. Poi ha preso in mano una rivista scandalistica. Io penso che siano quelli come lui che inconsapevolmente ammazzano quelli come me. Alimentano un’editoria che non ha niente da dire, e che se dice qualcosa fa danni. Danno linfa a giornaletti per gente come loro. Senza curiosità, sono semplicemente morbosi. Persone che in realtà non vogliono scoprire un bel niente, ma incensarsi per quello che già sanno. Cercano lo scandalo nelle faccende altrui, e risolvono cruciverba ostentando la loro cultura da quarta elementare (in quinta sono stati bocciati due volte, mi spiace).

Poi ci sono quelli come me, che stanno dall’altra parte della barricata. Gente che va sul posto, che vuole vedere per poi raccontare. Persone che si occupano soltanto di cose serie. Serissime. Che fanno quello che fanno perché il giornalismo è giornalismo, la cultura è cultura, il sapere è sapere. E il mirtillo è mirtillo. Che non c’entra niente, ma però fa bene alla vista. Soprattutto a chi come me passa intere giornate di fronte allo schermo di un Mac, a fare l’orlo ai testi, a lavorare di uncinetto con le locandine dei programmi tv. A scrivere che quello, quello e quell’altro vanno in onda il giorno X all’ora Y. A me che mentre il tizio si prendeva le parole crociate e le riviste per stalker legalizzati me ne stavo lì a guardare lo speciale estivo a colori di Dylan Dog. Senza nemmeno comprarlo. Io penso che siano quelli come me che inconsapevolmente ammazzano quelli come me.

Il (ripro)posto fisso

9 Feb

Il (ripro)posto fisso

 

Stavo per scrivere (de)posto, ma non c’avrebbe creduto nessuno.

 

Quando finisce un amore (3)

10 Ago

George Clooney ha già scaricato la sua nuova fiamma, l’ex-wrestler e attrice Stacy Keibler, per aver spifferato su Twitter di essere stata invitata nella villa di lui sul Lago di Como.

Sbrodle. Twit. S-ciaf.

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Ok. Cosa c’è per merenda?

Quando finisce un amore (2)

6 Ago

George Clooney ha trovato una nuova fiamma, l’ex-wrestler e attrice Stacy Keibler.

Urca. Woah. Spawn.

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Ok. Cosa c’è per pranzo??

Quando finisce un amore

22 Giu

George Clooney ed Elisabetta Canalis non stanno più insieme.

Sigh. Sob. Gulp.

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Ok. Cosa c’è per cena?

Figlio di un gossipparo

29 Lug

E’ stato un anno di trasferte. Ho vissuto lontano da casa, dagli amici, dai genitori, dai parenti in genere. In questi due mesi di pausa sto cercando di rimediare. Oggi, ad esempio, sono andato a pranzo da mia nonna paterna. C’eravamo tutti. Io, mia madre, mio padre. E mia nonna, naturalmente. Ci voleva, non ci vedevamo da mesi, contando anche che lei non abita come noi nella Baia delle Zanzare. E infatti di vampire volanti non se ne è vista neanche una.

Dopo pranzo le solite chiacchiere. Mio padre e mia nonna sembravano due vecchie zittelle. Polemiche. Pettegole. E per quanto lei sia giustificata dall’età e dalla sua condizione di vedova, il mio caro genitore lo è un po’ meno.

Ma a pensarci bene mio padre è proprio così. Non vecchio e zittello, ovvio, ma polemico e pettegolo sì. Anche se nega. Nega spudoratamente. Mio padre è un Alfonso Signorini dei poveri. Quando lo faccio passare per un suo fan sembra quasi che si offenda. Si anima per ribadire il suo no. E infatti mio padre è per il buon giornalismo, non per i piccoli scandali buoni solo a non far crepare di noia le fanatiche della tinta e della permanente. Ma è innegabile che che a lui piaccia farsi gli affari degli altri.

Mio padre è un giornalista mancato, io lo dico da sempre. Ha l’indole giusta. Curioso fino a diventare ficcanaso. Analista dei fatti, anche se in un modo tutto suo. Perennemente informato su tutto, e quello che non sa se lo inventa. Non gli manca proprio niente.

Ma oggi l’ho osservato, l’ho ascoltato. Stava lì a discutere con mia nonna dei fattacci dei vicini e dei parenti (e dei parenti dei parenti), ma anche delle indiscrezioni sulla presunta liaison tra George Clooney ed Elisabetta Canalis.

Forse sono figlio di un gossipparo. Se potete, abbattetemi subito. Fatelo finché siete in tempo. Prima che inizi a fare davvero carriera.

La mia è una stirpe pericolosa.