La terra trema, amore mio. Il pavimento scricchiola. Era inevitabile che cominciassero a cadere i primi pezzi.
Con l’apocalisse che incombe c’è già chi sta cercando un altro pianeta da abitare. Un’oasi rigogliosa nel deserto arido della disoccupazione. Insomma, si sogna un po’. Ma per qualcuno i sogni si avverano ancora. A qualcuno la ricerca ha già dato buoni frutti. Una mia collega, la photoeditor, ha appena trovato un lavoro alternativo. Comunque andrà a finire qua dentro a lei non cambierà nulla. Sarà già in altri lidi, in altre oasi. La (probabile) fine del mondo è segnata per il prossimo 28 febbraio, ma lei porterà via i suoi scatoloni già domani. Ha giocato d’anticipo, com’è giusto che sia. E io me ne sto qui, a domandarmi se questo mio immobilismo, questo mio aspettare chissà cosa senza muovere un dito non sia la più grossa coglionata della mia vita.
Forse sondare il terreno altrove non sarebbe una cattiva idea, giusto per capire che cosa offre il mondo
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merda. merda. palate di merda.
ma a parte questo è un periodo molto pieno, per me, anche per via di altri progetti. però dovrò ritagliarmi del tempo pure per inviare curriculum, lo so..
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